martedì 26 agosto 2014

2004

"MACBETH" 



Atlantide Teatro ha offerto un’intensa rappresentazione dell’opera di Shakespeare che viene raccontata con un ritmo serrato e coinvolgente. Indovinata la lettura che ne dà Paolo Valerio, protagonista e regista Macbeth vittima d’un destino nefasto
Un buio sinistro, rischiarato solo da una flebile luce azzurrina, invade la sala ancora prima che lo spettacolo inizi. Il pubblico del Teatro Alcione prende posto tra rumori inquietanti per assistere al sanguinario dramma sulle ambizioni umane del Macbeth di William Shakespeare.

Paolo Valerio, regista della compagnia Atlantide Teatro e attore protagonista ( nella foto Brenzoni ), ha compiuto delle scelte interessanti per l'incipit di questo Shakespeare: l'idea di un destino nefasto foriero di morte e dolore è subito comprensibile. Un ritmo tribale scandisce l'entrata in scena dal fondo sala delle tre streghe che con la loro profezia condizioneranno le scelte e il destino di Macbeth inducendolo ad assassinare il proprio re, nonostante questi l'abbia sempre favorito. L'idea di grandezza e potere seduce la mente di Macbeth, spalancandogli un futuro di potenza e di gloria. Ma il nero della notte infernale diventa il buio assoluto della colpa che non si può cancellare. Macbeth (Valerio), sembra indugiare al pensiero di un atto così orribile, ma la giovane moglie (Elena Giusti), lo sprona, lo incita, diventa la sua spietata consigliera di morte. Ormai non è più possibile la speranza di un riscatto, di una redenzione che porti un po' di luce dove regnano le tenebre. L'assassinio è deciso. La sacralità regale di Duncan (Roberto Petruzzelli) soccombe all'avidità di potere e fama. L'azione malvagia si consuma in un istante, tanto ci vuole ad infilare un pugnale nel petto di un uomo, ma sempre in quell'istante si scatena un vortice di dolore che attanaglia l'anima costringendola alla sofferenza, alla pazzia e all'espiazione. Lo spettacolo si sviluppa con ritmo serrato, scandito da apprezzabili scelte di coreografia e musica. Tre danzatori (Sisina Augusta, Antonio Montanile, Lorenzo Pagani) si muovono sulla scena dando una fisicità perfetta alle potenzialità negative dell'anima. Con forte intensità gestuale fanno da specchio alla coscienza degli attori, interpretandone il disgregamento morale. Sempre in scena i tre musicisti (Luca Reale, Sabrina Reale, Massimo Rubulotta), per sorreggere abilmente il tessuto del racconto.(Silvia Bernardi - L'Arena) 
Accanto a Shakespeare.scia di una brillante tournèe che l’ha portato sino in Sicilia, approda alla Terrazza del Teatro Nuovo il lavoro di Paolo Valerio“Macbeth”, la legge del treQuesto numero è alla base di una particolare rilettura Dopo il successo dello scorso anno, torna stasera (alle 21) sulla Terrazza del Teatro Nuovo "Macbeth" firmato da Paolo Valerio e proposto da Atlantide Teatro. Lo spettacolo, coprodotto nel 2003 con l’Estate Teatrale, conclude la rassegna “Accanto a Shakespeare”, organizzata dallo stesso Teatro Nuovo in collaborazione con L’Arena e gli assessorati comunali allo Spettacolo e al Turismo. Dopo una brillante tuornée, che ha portato la compagnia fino in Sicilia, Macbeth resterà in scena sino a domenica. In questo allestimento tutto ruota intorno al numero tre e alla sua simbologia. Parole, corpo, musica, sono tre elementi attraverso i quali viene raccontato Macbeth. Paolo Valerio interpreta Macbeth, Elena Giusti è Lady Macbeth, mentre Roberto Petruzzelli darà corpo e voce a Re Duncan, Banquo, MacDuff ed a tutti gli altri personaggi. Sabrina Reale, Luca Reale e Massimo Rubulotta interpretano dal vivo le musiche composte da Andrea Mannucci. Le tre streghe e “il soprannaturale” sono impersonate dai ballerini Sisina Augusta (che ha curato anche le coreografie), Lorenzo Pagani ed Andrea Mirabile.
(L’Arena mercoledì 25 agosto 2004)