"TANGO METROPOLITANO"
Sullo sfondo di un paesaggio post-atomico si muove il
protagonista, figlio di un' epoca priva di slanci: nel suo vagare incontra
frammenti di un passato passionale, che prende la forma di un tango capace di
sbriciolare il ghiaccio: è la trama di «Tango Metropolitano», la favola di
Sisina Augusta che debutta oggi al Teatro Libero. Via Savona 10, ore 21,
ingresso 8-16. Un paesaggio post-atomico,
quasi anfibio, desolato e desolante, uomini e donne che si
muovono sul palco come androidi sulle note nostalgiche di un tango metallico.
Questa l'ambientazione scelta da Sisina Augusta, coreografa veronese, per
"Tango Metropolitano", originale performance di teatro-danza della
Compagnia Sisina Augusta che si è esibita al Teatro Libero di Milano dal 17 al
22 ottobre.Il protagonista, Lola (Lorenzo Pagani), vive solo con l'ultimo uomo
rimasto, Orsetto (Andrea Alessandri), ormai muto perché non può più comunicare
con nessuno da anni. Unici compagni di questa desertica realtà sono uomini
diventati androidi, Maria (Marika Pretta), Maiky Bell (Michela Oldin), Edmond
(Edmondo Pezzopane), con cui Lola cerca di interagire.Irrimediabilmente
condannato all'incapacità, che è soprattutto impossibilità, di comunicare, Lola
si ritrova, spettro di se stesso, a vagare tra i resti di quel che rimane di un
mondo devastato, dalla guerra, dalla distruzione, dalle brutture dell'uomo.Nel
suo cercare trova una videocassetta che racconta le immagini di una vita di
coppia, quella tra Johan (Stefano Cracco) e Marianna (Susanna Bologna), che
Lola rivive ripercorrendola a ritroso.Lo spettacolo affianca dunque due piani
spazio-temporali: da una parte il mondo di Lola, dall'altra quello dei due
amanti del video ritrovato.Su tutto la musica, da Bethowen a Piazzolla, e il
tango. E poi frammenti di una storia, quella di Johan e Marianna, che può
essere la storia di Lola, la storia degli androidi, la storia di tutti. Quella
di una vita che sembra essersi svuotata di passione, di slancio, di creatività,
immersa com'è in una dimensione, interiore ed esteriore, di totale e abulico
isolamento.Da qui l'esigenza, tutta umana, di ritrovarsi e di rincontrarsi.E il
tango, spogliato della sua forma primaria di seduzione, diventa momento di
aggregazione, di danza urbana, e soprattutto strumento di comunicazione tra le
persone.
Le coreografie sembrano allora ammorbidirsi, le note del
tango si riappropriano di quella venatura romanticamente nostalgica, la musica
vibra in una danza che scioglie i corpi e riscalda i cuori.Dove non c'è più
passione, le nefandezze inquinano l'anima e l'insensatezza umana sembra aver
preso il sopravvento, si insinuano pian piano i ritmi sensuali del tango,
seppure abbruttiti dai flussi metallici. E scavano, fino a far emergere quella
vena romantica che sopravvive nel cuore, anche in quello inaridito di un
androide. E gli ricordano il suo essere uomo.Fusione tra teatro, danza e arte,
originale tentativo di recupero della dimensione primordiale del rapporto tra
gesto e azione, tra gesto e parola, "Tango Metropolitano" diventa
momento di incontro dell'uomo contemporaneo con la sua solitudine, cui la
danza, e il suo inesauribile potere comunicativo, può essere l'antidoto.
Da Corriere della sera.
Debutto Ottobre 2006 Teatro libero di Milano