martedì 26 agosto 2014

2006

"TANGO METROPOLITANO" 




Sullo sfondo di un paesaggio post-atomico si muove il protagonista, figlio di un' epoca priva di slanci: nel suo vagare incontra frammenti di un passato passionale, che prende la forma di un tango capace di sbriciolare il ghiaccio: è la trama di «Tango Metropolitano», la favola di Sisina Augusta che debutta oggi al Teatro Libero. Via Savona 10, ore 21, ingresso 8-16. Un paesaggio post-atomico,

quasi anfibio, desolato e desolante, uomini e donne che si muovono sul palco come androidi sulle note nostalgiche di un tango metallico. Questa l'ambientazione scelta da Sisina Augusta, coreografa veronese, per "Tango Metropolitano", originale performance di teatro-danza della Compagnia Sisina Augusta che si è esibita al Teatro Libero di Milano dal 17 al 22 ottobre.Il protagonista, Lola (Lorenzo Pagani), vive solo con l'ultimo uomo rimasto, Orsetto (Andrea Alessandri), ormai muto perché non può più comunicare con nessuno da anni. Unici compagni di questa desertica realtà sono uomini diventati androidi, Maria (Marika Pretta), Maiky Bell (Michela Oldin), Edmond (Edmondo Pezzopane), con cui Lola cerca di interagire.Irrimediabilmente condannato all'incapacità, che è soprattutto impossibilità, di comunicare, Lola si ritrova, spettro di se stesso, a vagare tra i resti di quel che rimane di un mondo devastato, dalla guerra, dalla distruzione, dalle brutture dell'uomo.Nel suo cercare trova una videocassetta che racconta le immagini di una vita di coppia, quella tra Johan (Stefano Cracco) e Marianna (Susanna Bologna), che Lola rivive ripercorrendola a ritroso.Lo spettacolo affianca dunque due piani spazio-temporali: da una parte il mondo di Lola, dall'altra quello dei due amanti del video ritrovato.Su tutto la musica, da Bethowen a Piazzolla, e il tango. E poi frammenti di una storia, quella di Johan e Marianna, che può essere la storia di Lola, la storia degli androidi, la storia di tutti. Quella di una vita che sembra essersi svuotata di passione, di slancio, di creatività, immersa com'è in una dimensione, interiore ed esteriore, di totale e abulico isolamento.Da qui l'esigenza, tutta umana, di ritrovarsi e di rincontrarsi.E il tango, spogliato della sua forma primaria di seduzione, diventa momento di aggregazione, di danza urbana, e soprattutto strumento di comunicazione tra le persone.

Le coreografie sembrano allora ammorbidirsi, le note del tango si riappropriano di quella venatura romanticamente nostalgica, la musica vibra in una danza che scioglie i corpi e riscalda i cuori.Dove non c'è più passione, le nefandezze inquinano l'anima e l'insensatezza umana sembra aver preso il sopravvento, si insinuano pian piano i ritmi sensuali del tango, seppure abbruttiti dai flussi metallici. E scavano, fino a far emergere quella vena romantica che sopravvive nel cuore, anche in quello inaridito di un androide. E gli ricordano il suo essere uomo.Fusione tra teatro, danza e arte, originale tentativo di recupero della dimensione primordiale del rapporto tra gesto e azione, tra gesto e parola, "Tango Metropolitano" diventa momento di incontro dell'uomo contemporaneo con la sua solitudine, cui la danza, e il suo inesauribile potere comunicativo, può essere l'antidoto.
Da Corriere della sera. 




Debutto Ottobre 2006 Teatro libero di Milano