"SENZA MEMORIA"
Uno studio sul non-rapporto tra un padre senza memoria ed
una figlia che si attiva per afferrarla e mantenerla in vita. La constatazione
dell'impossibilità di condividere qualsiasi vissuto precedente ed
il vuoto che ne deriva. La ricerca di un dialogo attraverso
gesti comuni, ripetitivi. La costruzione continua di ponti verso il ricordo. La
coreografa trae spunto per la performance dal percorso doloroso intrapreso durante
la malattia del padre malato di alzheimer. Ne nasce uno scorcio comune a quanti
si trovano di fronte a questo problema. Le parole del padre, che un giorno le
dice: “Ho il deserto nella mente”, le suggeriscono paralleli e suggestioni con
altre situazioni in cui quasi tutti ci troviamo.
INCIPIT Mio padre si chiama Radames. E' malato di Alzheimer: vive senza memoria. Ho vissuto per lui: la mia danza, il mio gesto, lui lo riconosce: è il nostro linguaggio. Da bambina, la sua mano grande. Ci sono tante persone che hanno il deserto nella mente. Come si può vivere senza memoria? La mente devastata dalla malattia dell'Alzheimer è come un deserto lasciato dal passaggio della bomba H. Così i ricordi dolorosi ci devastano la mente e ci lasciano in un deserto di solitudine. Ma se ne può uscire. Si può costruire sulla memoria con quanto, nel presente, ci appartiene e cominciare a fare, traendo forza da quel dolore. Altre cose ci aspettano, altre vite verranno.
INCIPIT Mio padre si chiama Radames. E' malato di Alzheimer: vive senza memoria. Ho vissuto per lui: la mia danza, il mio gesto, lui lo riconosce: è il nostro linguaggio. Da bambina, la sua mano grande. Ci sono tante persone che hanno il deserto nella mente. Come si può vivere senza memoria? La mente devastata dalla malattia dell'Alzheimer è come un deserto lasciato dal passaggio della bomba H. Così i ricordi dolorosi ci devastano la mente e ci lasciano in un deserto di solitudine. Ma se ne può uscire. Si può costruire sulla memoria con quanto, nel presente, ci appartiene e cominciare a fare, traendo forza da quel dolore. Altre cose ci aspettano, altre vite verranno.
Debutto al TEATRO LIBERO di Milano
dal 22/1/2008 al
31/1/2008
Coreografia: Sisina Augusta
Interpreti: Sisina Augusta - Pagani Lorenzo
Musica originale dal vivo: Walter Bagnato
Aiuto in scena: Andrea Alessandri